di Massimo Giuliani
Fare una rivista telematica comporta un grande vantaggio e un grande pericolo.
Il vantaggio sta nella possibilità di affrancarsi dai limiti fisici, di scrivere qualche rigo in più senza preoccuparsi dello spazio e della carta, di aggiungere un articolo che non può aspettare senza sfidare a duello il tipografo.
Il pericolo consiste… esattamente nelle stesse cose. È nel fatto che tutta questa possibilità ti prende la mano, e allora finché c’è tempo, perché chiudere un numero, se si possono dire tante altre cose? Perché non chiamare il collega per dirgli che giacché abbiamo una cronaca dalla Tailandia ci starebbe bene anche quella dalla Svizzera?
E insomma, ci siamo fatti un po’ trascinare ma siamo contenti. Il numero 3 di Connessioni nuova serie è decisamente abbondante. Accanto alla media consueta di contributi, abbiamo voluto dedicare uno spazio speciale a Antonello Sciacchitano, psicoanalista e amico del Centro Milanese di Terapia della Famiglia: a gennaio, in occasione della presentazione del libro di Nichterlein e Morss su Deleuze, ha portato al Centro un suo contributo, che ci ha trascritto per la pubblicazione su Connessioni. Di questo lo ringraziamo.
Poi abbiamo colto alcune buone occasioni offerte da un paio di eventi di riguardo per dare il via a una idea a cui tenevamo: uno spazio per la cronaca e la critica di quel che succede nel mondo in ambito sistemico. Convegni, eventi, confronti. Umberta Telfener era appena tornata da Bangkok e ci è sembrata un’occasione imperdibile. Così Umberta – che, lo ricordo, è responsabile dei rapporti internazionali del Centro Milanese – animerà la nuova rubrica “Dal mondo sistemico”. E in questa prima uscita della rubrica ci sarà anche Gianluca Ganda e Michele Mattia che raccontano cosa è accaduto in marzo a Mendrisio in un incontro fra il Centro Milanese e i clinici svizzeri. Leggete il suo breve resoconto per sapere perché quella giornata segna un momento molto importante nella storia del Centro Milanese.
Ancora: in pieno furore di sperimentazione, abbiamo provato ad allargare lo spazio delle recensioni (che già erano previste numerose in questo numero): e così abbiamo chiesto a Igino Bozzetto di guardare con occhio sistemico “Coco”, il recente successo della Disney-Pixar.
Poi, in apertura di questo numero, un gesto era doveroso. Lynn Hoffman è morta nei giorni in cui avevamo appena chiuso il numero 2. Raccogliamo qui i ricordi che Pietro Barbetta, Jacqueline Pereira e Umberta Telfener hanno scritto per il sito del Centro.
L’articolo “In primo piano” è firmato stavolta dal sottoscritto Massimo Giuliani: dopo Pietro Barbetta e Umberta Telfner provo a dire la mia su come vorrei vedere il rapporto fra il passato e il futuro del Milan Approach.
Poi recuperiamo uno scritto di Lynn Hoffman, per continuare a godere del suo sguardo lucido e critico anche oggi: un suo saggio che era già uscito in Italia e che torna sul doppio legame, su Gregory Bateson e sul suo rapporto con la “teoria dei tipi logici” (che Hoffman aveva già affrontato in chiave critica in passato).
Messina, Cannizzaro e D’Anna ci portano più al cuore della clinica e ci riferiscono di una ricerca in corso sull’aiuto a famiglie che hanno subìto il lutto di un bambino morto alla nascita.
Le famiglie con adolescenti sono invece al centro dell’attenzione di Alessandro Mantovani e Silvia Ylenia L’Abbate: le domande alle quali cercano risposte – anch’essi in un’ottica di ricerca – riguardano il ruolo delle tecnologie digitali nelle relazioni familiari online e offline.
Ancora famiglie e ancora una ricerca, condotta stavolta da Veronica Ferrara e Marzia Molteni. E anche in questo caso la direzione è dettata dalla nuova realtà politica e sociale: la psicoterapia non può rinunciare a porsi domande su come rendersi utile nei casi di povertà. L’esperienza che riferiscono le due colleghe ci pare sia portatrice di un sacco di buone idee.
Seguono la rubrica “Dal mondo sistemico”, di cui si è detto, e quella delle recensioni, alimentata da una messe di uscite editoriali su cui ci sembrava necessario soffermarci.
In mezzo a tutto questo, vi do una notizia per niente secondaria: Connessioni nuova serie esce oggi con un codice ISSN, attribuito dal CNR, che la identifica nel panorama internazionale dei periodici (anche online). Dal numero 3, dunque, campeggia nella homepage e sulla copertina della versione scaricabile il numero ISSN 2611-4003.
È tutto. Si diceva un attimo fa della versione scaricabile: utile per chi preferisca portare la rivista nel proprio dispositivo elettronico anziché leggerla (o dopo averla letta) nella versione online. Come sempre, nel menu in alto trovate i link giusti per prelevarla sul vostro computer, o tablet, o e-reader, o – per chi ha buona vista – smartphone.
Buona lettura.