In memoria di Alain Chabert

In memoria di Alain Chabert

dello Staff didattico della sede di Torino

Alain ci ha lasciati. Ci ha lasciati davvero troppo presto.

Instancabile ed entusiasta, animato da una intelligenza vivace ed ironica, sempre curioso e critico, è stato innanzi tutto uno psichiatra impegnato politicamente (anche attraverso il CEDEP, Centre Européen Droit Ethique et Psychiatrie) a difesa dei diritti dei cosiddetti ‘malati di mente’, e di tutti gli ‘ultimi’ e gli ‘altri’ di cui la nostra società malata ha bisogno. La filosofia di Hannah Arendt fu per lui fonte di ispirazione altrettanto importante dei classici del pensiero sistemico.

Come terapeuta sistemico e formatore alla clinica sistemica si è proposto negli anni quale importante punto di riferimento all’interno di quel ricco e fecondo tessuto di pratiche sistemiche diffuso tra gli operatori sociali e sanitari francesi molto più di quanto immaginiamo. Era un terapeuta e formatore generoso, sempre pronto a condividere e a mettere in discussione sé stesso.

Formatosi con Philippe Caillé e Robert Neuberger, ha fondato e animato per anni ESA (Eco Système Association), l’associazione che, nella sua Chambéry, oltre a proporre formazione e ricerca, organizza periodicamente i Collok’expos, incontri/dialogo ‘contestualizzati’ e commentati da mostre d’arte che ospitano le opere di giovani artisti emergenti.

Chambéry e Torino sono quasi equidistanti dal confine italo francese. Così, quando nel 2011 alcuni didatti della sede di Torino del CMTF furono invitati a Chambéry per uno stimolante incontro di confronto e scambio, è nata una collaborazione che, negli anni, si è arricchita di esperienze condivise e reciproco impegno. Gli allievi di Torino ricordano Alain in più occasioni, tra cui l’intervento (Le Cartouche systémique) al Convegno Internazionale organizzato a Torino in collaborazione con la SIRTS nel 2014, e due intere giornate di formazione in terapia di coppia nel 2017 (Donner corps au couple): i due titoli sottolineano l’originalità del suo pensiero e del suo contributo teorico clinico alla terapia sistemica. Nel 2019, su sua proposta, il CEDEP ha voluto organizzare a Torino il proprio convegno internazionale Etica, Clinica e Politica nel quotidiano: Prendersi cura della cittadinanza di ciascuno.

Alain ci lascia, oltre ai numerosi contributi usciti su riviste francesi, un romanzo dedicato alla sua passione per il mondo del jazz (Moi-Je, Edilivre 2020) e un testo di prossima pubblicazione (Vers une thérapie familiale constructiviste. Circularité, complexité, contexte), che speriamo di poter tradurre e pubblicare anche in Italia. Ci lascia ancor di più il ricordo di un uomo sempre umile, dal grande cuore, alieno da qualsiasi logica di potere o affermazione personale, appassionato della vita, degli incontri umani, del jazz, della natura, e anche della cucina e dei vini italiani.