di Umberta Telfener
Il 16 marzo la Scuola Milanese di Terapia Familiare (CMTF) ha invitato il Prof. Xudong Zhao Tongj dell’Università di Shanghai a parlare di Famiglie in transizione: nuovi fenomeni clinici tra Oriente e Occidente.
Il professor Zhao ha spiegato che la mentalità cinese è organizzata dal familismo confuciano, che è una chiave per capire la Cina e i cinesi. L’individuazione è rara in Cina, la società patriarcale si basa sulla famiglia e sul culto degli antenati. Egli considera “famiglia” la parola più flessibile del vocabolario cinese, poiché le famiglie sono un’organizzazione ordinata da necessità pratiche e utilitaristiche: la forma più alta di vita è quella di soddisfare i desideri e i compiti non soddisfatti dei genitori. L’altruismo si basa sull’attenzione alla propria famiglia e al proprio popolo. Il dilemma se soddisfare i propri bisogni o soddisfare gli interessi degli altri non è significativo, poiché l’individuazione è soppressa a favore della rete, della parentela. Il collettivismo è vissuto attraverso il materialismo e il comunismo, che non implica la consapevolezza sociale.
Dal 1979 vige l’economia di mercato e la politica del figlio unico (soppressa nel 2015 a favore della politica dei due figli, solo i militari possono avere tre figli).
“Mancano i confini; – ha dichiarato Zhao – abbiamo problemi con le famiglie, dove emerge la sindrome del 4.2.1: 4 nonni, 2 genitori e un figlio unico che di solito è l’imperatore della casa, che attira tutta l’attenzione e che esercita potere e paura”. Sembra che i cinesi condividano con l’Occidente una nuova ansia per il futuro e una nuova paura per una genitorialità fallimentare. Un altro problema che devono affrontare sono i “figli abbandonati” delle famiglie che vanno a lavorare all’estero, un fenomeno che comprende 62 milioni di persone. Gli anziani sono una popolazione totalmente nuova per la salute mentale della Cina, finora erano “soldati” che si comportavano come previsto.
Il denaro e la competizione sono ultimamente nuovi valori che creano molta confusione, poiché pongono le persone in un triplice conflitto: La pietà filiale, la fedeltà allo Stato e il nuovo valore della felicità legato all’intimità e alla famiglia nucleare, una new entry negli uffici di salute mentale.
A dialogare con il professor Zhao sono state Micol Ascoli da Londra, che ha raccontato la sua esperienza al Bejing United Family Hospital per tre anni, e Umberta Telfener, la nostra Presidente, che ha parlato di questi tempi ipermoderni.
Nella foto in alto: Enzo de Bustis, Direttore del CMTF, Umberta, Jackie Perreira la nostra Presidente e moglie di Luigi Boscolo, Micol Ascoli, il Prof. Zhao e Andrea Mosconi, Direttore della Sede di Padova.