di Gianluca Ganda
Più volte su queste colonne vi abbiamo detto che Connessioni si era rinnovata, faceva sentire la voce delle scuole legate al Milan Approach e si apriva al mondo. Queste poche righe vi diranno che stiamo mantenendo le promesse. Tre sono le notizie: la prima è che ci abbiamo preso gusto, la seconda è che abbiamo intenzione di parlare più lingue, con la terza vi parleremo della collaborazione tra Connessioni e la rivista Metalogos. Sì, ci abbiamo preso gusto! La rivista del Centro Milanese, voce della scuola di Milano e di tutte le sue sedi, vola con il vento in poppa, sentiamo l’apprezzamento del nostro lavoro che, invero, troviamo piacevole. Abbiamo così immaginato, progettato e realizzato un’opera che possa parlare del vento che continua a gonfiare le vele del Milan Approach. Non è bastato però lo spazio della rivista e, oltre a guardare al web, vi invitiamo a guardare a un altro luogo, di carta: un supporto materiale, per segnare lo spazio, per arredare lo spazio della conoscenza. Apriamo il numero con le parole di Chiara La Barbera, del Centro di Palermo, che vi presenterà il neonato libro, per Cortina Editore, frutto della collaborazione dell’arcipelago di scuole che portano in sé lo spirito del Milan Approach: Complessità e psicoterapia. L’eredità di Boscolo e Cecchin, il volume redatto dai didatti delle sedi del Centro in un lavoro sostenuto e curato da Pietro Barbetta e Umberta Telfener. Il protagonista dell’articolo di primo piano è lui!
Questa opera trae l’ispirazione dalla modalità di lavoro sviluppatasi con il Milan Approach: siamo soliti accogliere le voci dei clienti con una metodologia chiara quanto disponibile a farsi toccare dalle suggestioni teoriche di altri modelli. Il terapeuta lavora perché le prime si armonizzino nel sistema e sperimenta le seconde per coglierne l’utilità, per comprendere cosa sia trasferibile all’impalcatura teorica e alla epistemologia della scuola di Milano. Il libro è mosso quindi dalla necessità, provocata dai geni del pensiero complesso, di rendere udibile ancora una volta il pensiero di Milano. Coniuga gli insegnamenti e la sapienza dei maestri con le riletture e le riflessioni dell’oggi, dando voce al continuo sviluppo di pensiero proprio dell’approccio di Milano. Una presentazione, quella di La Barbera, che vi farà sicuramente nascere la voglia di portarvi sotto l’ombrellone tablet e carta.
Arriviamo qui alla seconda notizia. Il Centro Milanese ha sempre avuto un respiro internazionale, basti pensare agli incontri estivi di Montisola, dove giungevano professionisti dall’Europa e dal mondo per confrontarsi con Boscolo e Cecchin. I contatti con i colleghi stranieri non si sono mai persi. Per questo abbiamo pensato di offrire, da questo numero, un contributo in due lingue, per raggiungere vecchi amici e nuovi lettori.
Il secondo e il terzo articolo si inseguono. Uno porta a noi la voce di Marcelo Pakman, l’altro è una riflessione sul suo lavoro. Micropolitica, poetica, evento e senso è un’intervista a Marcelo di tre colleghe dell’Associazione Brasiliana di Terapia Familiare, Wanda Assis, Cláudia Costa Magalhaes e Valeria Henriksson, al termine di un corso per psicoterapeuti stranieri organizzato dal Centro Milanese. Troverete l’intervista sia in italiano, sia in spagnolo. Se vi farete condurre dalle sue parole vi garantiamo che potrete apprezzare. Spesso capita, nel torpore nella canicola estiva o del tepore invernale, che ai nostri dialoghi clinici si aggiungano immagini provenienti da altri luoghi, dello spazio, del corpo e dell’anima. Con l’intervista e l’articolo di Salvatore Pace potrete cogliere quanto il nostro lavoro si possa arricchire. Il contributo di Salvatore Pace, Pensiero umanistico e approccio critico-poetico: Marcelo Pakman, sebbene non sia stato pensato dopo l’intervista bensì prima, ne è un ottimo commento, che sfocia nella riflessione sul lavoro di Pakman.
I nostri lettori crescono e vogliamo regalare loro, per questa estate che avanza veloce, altri contenuti. L’articolo di Massimo Martucci ci fa tornare a una prospettiva storica. L’autore, già filosofo, adatta la sua tesi di laurea in psicologia per Connessioni e ci propone Terapia della famiglia: frammenti di storia, tra psicoanalisi e sistemica, lavoro che incrocia la psicoanalisi con le declinazioni per la terapia familiare proposte da Ackerman, nel confronto con il lavoro di Boscolo e il concetto di epigenesi. Sebbene siano solo “frammenti”, questo lavoro ci è sembrato importante perché vuole guardare a due modelli di differente epistemologia, dotati di dispositivi peculiari, quali lo specchio e il transfert, per mostrare quanto le “provenienze” si trasformino in “convergenze”.
Concludiamo la rassegna degli articoli con il lavoro che segna l’inizio della già annunciata collaborazione con Metalogos. Prima rivista del panorama sistemico greco e orientata al contesto europeo, è conosciuta da tempo, tanto che molti redattori di Connessioni sono già apparsi tra le sue pagine, virtuali anch’esse. Ora sanciamo la collaborazione e lo scambio tra le due riviste annunciando che da oggi ospiteremo artcioli degli autori ellenici. Iniziamo con un articolo di Fany Triantafillou, tra le fondatrici del giornale. Giochiamo con le costruzioni! ci parla di Bateson, del modo in cui le idee si intersecano tra loro all’insegna del pattern e dell’estetica. L’articolo è tradotto da Ada Piselli, della sede di Milano.
Proseguiamo poi con la rubrica “Dal mondo sistemico”, in cui troverete un pezzo che parla dell’esperienza messicana di molti didatti del Centro Milanese: tra questi Biancardi di Torino, Bozzetto di Padova e Palermo e poi Arcelloni, Cazzaniga, Giuliani, Giordano e la stessa autrice dell’articolo, Umberta Telfener. Una tournée nella terra centroamericana – organizzata da Ricardo Rosas Peña, vecchia conoscenza del Centro Milanese – dove l’interesse verso il Milan Approach è antico e costante. Segue un pezzo di Barbara Trotta, del Centro Padovano, sulla giornata di ricerca della SIPPR di Bologna del 19 marzo.
A Natalia Savani dobbiamo la recensione di Tra intrapsichico e relazionale di Cambiaso e Mazza. Per prepararvi all’estate vi segnalo infine la toccante recensione di Massimo Giuliani, Tra vita e girovita (a cura di Nello Viparelli), invero non solo utile alla prova costume bensì a coltivare aree di piacere e benessere per contattare disagi e sofferenze personali e altrui.
Buona lettura!