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Un ponte tra due mondi: un’esperienza

di Francesco Montalto e Francesco Sannasardo
Una collaborazione tra il Centro Siciliano di Terapia della Famiglia e STSicily, la prima esperienza in Italia di intership presso il CSTF di studenti di psicologia provenienti dall’Università di Alberta (Canada).
Rivista Connessioni 7 Novembre 2024 4 min read

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di Francesco Montalto e Francesco Sannasardo

Grazie alla collaborazione tra il Centro Siciliano di Terapia della Famiglia, sede di Palermo, e STSicily, si è appena conclusa la prima esperienza in Italia di intership presso il CSTF di tre studenti di psicologia provenienti dall’Università di Alberta (Canada).

Lo stage ha avuto l’obiettivo di fare conoscere il modello psicoterapeutico sistemico-relazionale della scuola di Milano. Due differenti modelli culturali e di formazione si sono confrontati dando vita ad un’opportunità unica di scambio culturale e professionale, a riflessioni e a prime forme di apprendimento del Milan Approach.

Questa esperienza e collaborazione internazionale ha rappresentato l’opportunità di uno scambio culturale e professionale unico. Gli studenti, provenienti da un background formativi basati prevalentemente sull’approccio strategico-comportamentale, hanno avuto l’occasione di immergersi nella metodologia sistemico-relazionale, incrementando le loro competenze cliniche ed epistemologiche apprendendo per differenze.

Lo stage, iniziato a metà maggio e durato tre mesi, ha incluso attività di formazione attraverso casi clinici, simulazioni, esercitazioni, giochi di ruolo, tecniche di impatto e studio di articoli scientifici. L’obiettivo era quello di acquisire una conoscenza del Modello Sistemico Relazionale della Scuola di Milano, comparando le differenze formative ed epistemologiche con il modello principalmente strategico-comportamentale Canadese.

La formazione, caratterizzata da una partecipazione attiva a simulazioni terapeutiche, ha permesso agli stagisti di comprendere e sperimentare su di sé, rispondendo ai principi del costruzionismo, l’impatto delle tecniche utilizzate dal punto di vista del cliente cogliendone la forza riflessiva e trasformativa.

I concetti di epistemologia e cibernetica, in particolare la cibernetica di primo e secondo ordine, hanno avuto un grande impatto sull’apprendimento degli studenti, in quanto ha permesso loro di riflettere sulle premesse epistemologiche e sui propri pregiudizi. In particolare, la riflessione sulla postura del terapeuta che osserva se stesso mentre osserva il contesto terapeutico, è risultata per loro una rivoluzione epistemologica ed emotiva che ha permesso loro di riflettere sulle proprie storie personali e familiari e sulle proprie lenti osservative.

La durata dello stage di Kayla è stata di un solo mese, ma come lei stessa ha restituito, ha avuto l’occasione di immergersi nel modello familiare di Milano attraverso una combinazione di teoria e pratica, mirata a fornire una comprensione iniziale di questo approccio terapeutico.

Kayla ha avuto l’occasione di assistere a video di sessioni terapeutiche, vedendo i terapeuti in azione nel processo di co-costruzione del processo terapeutico e apprezzandone l’efficacia.

La sua breve esperienza ha incluso attività pratiche supervisionate, seminari e workshop interattivi. Questi momenti formativi le hanno offerto l’opportunità di applicare direttamente le tecniche apprese, ricevendo feedback immediato da professionisti esperti.

Tutti gli stagisti hanno elogiato la qualità dei contenuti educativi e dei metodi didattici, ma suggerito miglioramenti come una maggiore attenzione alla specifica del curriculum formativo di ognuno di loro e sviluppare i moduli teorici al mattino e le applicazioni pratiche al pomeriggio.

Le sfide principali affrontate dagli studenti hanno riguardato l’avvicinamento a un nuovo modello formativo e la necessità di mettere in discussione le proprie premesse epistemologiche. Camila ha trovato difficile lavorare in gruppo, ma ha riconosciuto l’importanza della collaborazione nella pratica terapeutica. Zach ha sottolineato l’importanza di ricevere informazioni sul modello prima dell’inizio dello stage.

L’esperienza ha offerto una preziosa opportunità anche per noi di confrontarci con prospettive diverse, con culture e modelli formativi differenti ampliando la comprensione del setting terapeutico e della pratica clinica del Milan Approach. Anche noi abbiamo avuto la possibilità, partecipando allo stage con i docenti del CSTF, di riflettere sulle nostre premesse e di apprendere attraverso l’apprendimento degli altri, in una ricorsività formativa che alla fine ha abbattuto le differenze.

L’esperienza ha messo in evidenza che è necessaria la riflessione critica sulle proprie premesse epistemologiche, insieme alla flessibilità nell’approccio terapeutico. Alcune delle idee per un eventuale miglioramento del programma, suggerite dagli studenti, potrebbero aiutare a rendere delle collaborazioni future più efficaci e fruttuose.

Gli studenti hanno trovato i concetti difficili da comprendere inizialmente, ma hanno riconosciuto l’importanza di imparare da una prospettiva diversa. Camila ha suggerito di introdurre le parti pratiche prima della spiegazione teorica. La pressione temporale delle esercitazioni è stata vista come utile per comprendere meglio i limiti entro cui operare.

Gli stagisti hanno commentato positivamente l’esperienza e il contesto formativo definito stimolante e supportivo. Le riflessioni e i feedback raccolti durante lo stage rappresentano una valida base per migliorare i futuri stage.

Ringraziamo di cuore i nostri stagisti Kayla, Zachary e Camila.

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Tags: Canada intership

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