In vista della presentazione congiunta di “Crisi permanente” e “Psicologia dell’emergenza: scritti ed esperienze” del 10 dicembre al CMTF pubblichiamo una recensione del primo dei due volumi. Ricordiamo che l’altro è recensito su Connessioni in questa pagina.
Libro a cura di Fabio Sbattella e Maria Teresa Fenoglio
Educatt, Milano, 2024
Letto da Giorgia Filippini
Fabio Sbattella e Maria Teresa Fenoglio hanno curato un nuovo volume della serie “Quaderni di Psicologia dell’emergenza”, dal titolo Crisi permanente, sfide e risorse della psicologia. Si tratta di un testo che raccoglie, con un approccio corale e interdisciplinare, gli interventi presentati e discussi durante le Giornate Siciliane di Psicotraumatologia e Psicologia dell’emergenza, tenutesi a Catania nell’ottobre 2023.
Il libro è destinato a professionisti impegnati nei campi della psicologia e della sociologia, con un focus particolare sulla psicologia dell’emergenza. Tuttavia, si configura anche come una riflessione sull’attualità, risultando interessante per chiunque desideri approfondire le dinamiche sottese alle crisi ricorrenti, che hanno caratterizzato questi ultimi anni e che continuano a manifestarsi.
Attraverso un’ampia gamma di teorie, pratiche e strumenti, il testo esplora l’impatto psicologico e sociale del cambiamento climatico, dei conflitti armati, delle crisi umanitarie e delle pandemie.
Gli autori non si limitano a descrivere i fenomeni, ma offrono strumenti e riflessioni per imparare a convivere con la realtà della crisi costante.
Crisi permanente, sfide e risorse della psicologia si articola in quattro sezioni: nella prima parte, intitolata Permacrisis, viene esaminato il concetto di crisi permanente, attraverso una combinazione di teorie, esperienze dirette e strumenti operativi. Di particolare rilevanza risulta l’arte terapia, che viene citata come risorsa trasversale in tutte le sezioni del volume.
Nella seconda parte, Crisi climatica ed emergenza ambientale, grazie al contributo interdisciplinare di diversi esperti, viene analizzato il disorientamento della popolazione di fronte alla crisi climatica e le risposte psicologiche alla stessa, come eco-ansia e solastalgia. Nella terza parte, Guerra e crisi umanitarie, viene affrontato il tema della guerra, con un particolare approfondimento sui tratti distintivi dell’esperienza di sradicamento causata dai conflitti. In questo contesto, l’Unità di ricerca in Psicologia dell’emergenza e dell’intervento umanitario dell’Università Cattolica di Milano propone il Modello delle cinque ferite, corredato dai relativi percorsi di cura. Infine, la quarta parte, Pandemia, mette in luce il ruolo cruciale del processo di mentalizzazione nella gestione della solitudine e dell’isolamento sociale, due dimensioni divenute centrali durante la pandemia Covid-19. Questa riflessione trova concretezza in progetti come Piazzetta virtuale CRI, ideato e implementato dalla Croce Rossa Italiana.
L’opera abbraccia la logica batesoniana dell’apprendimento e del cambiamento: non offre soluzioni definitive, ma invita a un costante processo di riflessione e adattamento. Questo tipo di approccio è particolarmente rilevante nella psicologia dell’emergenza, dove l’intervento non si limita al singolo individuo, ma abbraccia anche le dinamiche collettive, culturali e ambientali.
Questo testo, dunque, non solo fornisce strumenti concreti per i professionisti dell’emergenza, ma invita anche il lettore a riflettere sulle sfide globali in modo critico e proattivo, ponendo l’accento sulla resilienza e sull’importanza di costruire reti di supporto orientate alla speranza. Un contributo fondamentale per comprendere meglio la complessità delle crisi odierne e per affrontarle con consapevolezza e sensibilità.