È uscito in ottobre “Sistemi e violenze”, che raccoglie gli atti del Congresso internazionale del 2023 del Centro Milanese di Terapia della Famiglia. Il volume è curato da Roberta Floris (psicologa, psicoterapeuta, didatta del CMTF, referente scientifica del congresso insieme ai Direttori E. De Bustis, A. Mosconi, P. F. Sannasardo) e prelude a una futura attività editoriale, più strutturata, del Centro.
Il libro è acquistabile in formato cartaceo e in e-book qui.
Pubblichiamo un breve stralcio dell’anteprima che potete scaricare per intero in pdf dallo store.
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Introduzione: di premesse, confini… storie e arte
di Roberta Floris
La violenza sta nel ritenere che già
conosciamo l’Altro e il mondo
Marc Alain Ouaknin,
Sorgenti, 365 pensieri di maestri d’Oriente
Nel trovarmi a presentare i lavori relativi al Congresso “Sistemi e violenze” voglio dedicare ai lettori un mio personale preludio alle tematiche qui esposte. Quando penso al tema della violenza sento che ci avviciniamo ad un territorio delicato, indefinito, multisfaccettato, che evoca ambivalenza e complessità. Se dovessi provare a definire cosa è per me la violenza, direi che si manifesta con una violazione dello spazio dell’altro, un superamento del confine non condiviso, che – inevitabilmente – modifica l’interazione che si sta realizzando e le possibilità che ne conseguono. Non mi addentrerò nei molteplici risvolti filosofici e psicologici di cui ci occupiamo anche nella pratica terapeutica quando aiutiamo le persone a ridefinire i confini, a capirne i significati o a rinegoziarli, anche a tutela del loro benessere individuale e relazionale.
Penso a qualcosa che ha a che fare con le mie premesse (Cecchin, 1997; Cecchin, Lane, Ray, 1997) e che dunque, in una qualche misura, orienta anche il mio sguardo e l’agire clinico rispetto agli interrogativi suscitati dal tema dei sistemi in relazione alla violenza. Confine è per me una parola chiave, fortemente evocativa e polisemica (Boscolo, Bertrando, Fiocco et al., 1991), un sentire che credo si nutra anche della mia appartenenza culturale. Sono nata in Sardegna, una terra in cui la dimensione del confine non è solamente riconducibile agli aspetti culturali, storici e politico-geografici, ma si colora di significati simbolici… [scarica l’anteprima completa da streetlib.com]