Libro di Enrico Cazzaniga
Autopubblicato, 2017
Letto da Massimo Giuliani
Non credo che questo abbia minimamente contribuito alla realizzazione di questo libro, ma sono uno di quelli che da anni pensavano che Enrico Cazzaniga dovesse scriverlo. Penso di avergli anche reso noto questo pensiero in qualche occasione.
Sono al corrente da tanti anni del suo lavoro sul lutto, del fatto che Cazzaniga lo svolge e ne parla su e giù per l’Italia, e sono sempre stato colpito da questa peculiare scelta dell’oggetto al quale applicarsi come clinico e formatore sistemico. Ho sempre pensato a come una grande spinta ad appassionarsi a questo modello fossero le storie cliniche del Gruppo originario e i loro finali spettacolari. La motivazione ingenua spesso era costituita dalla spettacolarità del cambiamento raccontato in quelle storie. Così mi colpiva il fatto che un giovane clinico sistemico (giovane lo era quando lo conobbi, e in effetti lo ero anch’io) si applicasse al campo della morte e delle sue conseguenze: dove l’esito della storia, quando è positivo, è semmai un buon accompagnamento al commiato, o il compimento del silenzioso e intimo percorso del lutto. Altro che guarigioni spettacolari! Al centro, piuttosto, c’è la capacità terapeutica di esserci, di farsi carico, di stare dentro un processo che può durare nel tempo e in cui non c’è niente da curare, ma molto di cui prendersi cura.
Ora finalmente il libro c’è, ed è il denso compendio dell’esperienza dell’autore circa la cura del lutto, oltre che delle posizioni di autori precedenti sulla questione.
Siamo senz’altro d’accordo che la morte ci riguarda tutti, ma forse non immaginiamo quanto. Cazzaniga, nel primo capitolo, ce lo spiega con l’aiuto dei numeri: quante persone, oggi, o entro quest’anno, saranno coinvolte in un evento luttuoso? Se consideriamo un malato che si confronta con la morte, le persone che gli sono vicine, gli operatori che seguono lui e i familiari, e che hanno bisogno di proteggersi dal rischio di burn-out, capiamo quanto sia necessaria una cultura della morte e del lutto negli Operatori della salute.
La consapevolezza dei confini ampi della questione conduce l’autore a non chiudersi dentro la stanza in cui ha luogo la relazione d’aiuto. La sua riflessione è accompagnata passo per passo da uno sguardo costante agli aspetti storici e culturali del rapporto col lutto e con la morte.
Il libro è attraversato dallo stile affettuoso di Cazzaniga. Mai tetro, mai lacrimevole. E non cade nel tranello di proporsi come un trattato sulla morte. Il lutto è raccontato anche attraverso le sfaccettature meno ovvie: il lutto è anche quello di Rosa, 80 anni, a cui sarà asportato l’utero. Non è certo per quello che non sarà più madre, ma l’evento la induce a rileggere il suo lutto sopito per un bambino mai avuto. Il lutto è anche quello della casa, condiviso dai superstiti di uno degli ultimi terremoti distruttivi della storia del nostro paese. È quello di Mario, che nel fallimento dell’azienda non riesce a non vedere il fallimento della sua propria vita. È quello di un padre che perde il lavoro e che nell’immaginarsi mentre dice al figlio che non ci sono soldi per la ricarica, sente sgretolarsi il proprio ruolo e la propria identità. E così via, attraverso i modi in cui il cambiamento si presenta nella vita delle persone non come sollievo ma come la più terribile delle ingiustizie.
E dunque pensare al lutto è pensare alla perdita, al limite, a un evento del quale, nella forma estrema, saremo protagonisti solo una volta: ma che attraversa la nostra esistenza sulla terra come una condizione ineliminabile; che non è l’opposto della vita e che anzi è ad essa strettamente intrecciata.
Il libro è di dimensioni imponenti. In parte composto da nuovi saggi, in parte da rielaborazioni di lavori già pubblicati, riesce davvero a guardare a lutto e perdita andando a fondo dell’argomento con sensibilità e in modo esauriente. Organizzato puntigliosamente per argomenti, è facilmente consultabile e può essere letto nell’ordine preferito: dalla perdita del figlio al lutto nell’infanzia; dal lutto nell’adolescenza alla perdita del fratello; dal lutto per un animale alla sessualità nel lutto; dalla vecchiaia al lutto violento. E molto altro ancora.
Il lutto esce autopubblicato. L’e-book lo trovate come di consueto nelle librerie online, mentre per l’edizione di carta (e per organizzare presentazioni e incontri pubblici) scrivete a eacazzaniga@gmail.com.